Selezione padrone: storture e apprezzamenti


Lo so, non dovrei, ma non posso non farlo.
Fra gli argomenti che più mi stanno a cuore del mondo della cinofilia (anche se sono tanti lo ammetto) c'è quello relativo ai criteri di selezione dei candidati all'adozione di un cucciolo.

Partiamo con delle cifre per dare un minimo di contesto: Si stima che nel 2015 il randagismo abbia toccato quota 600'000 cani di cui solo 1/3 nei canili. La situazione che sto accingendomi a discutere comprende quindi 200'000 cani e tante persone che si comportano in maniera più o meno decorosa. Chi specula e si arricchisce (leggi qui) e chi si danna la vita sua dietro a rospi da ingoiare e veleno a fiumi che intossica anche il pensiero di più timida speranza. 

Ho conosciuto la realtà di molte associazioni animaliste e di tutela dei cani, sia al nord come al sud Italia. Ho vissuto qualche giornata a stretto contatto con chi gestisce un canile e non smetterò maii di ricordare la loro dedizione in una situazione che in Italia è davvero DISPERATA e (mi costa tanto dirlo) senza speranza. Persone che aldilà di un fantomatico animalismo da social network è sul campo e getta via ore dietro a persone che di cani non se ne frega niente e che non vede l'ora di togliersi davanti il disagio che si è creato da solo: cuccioli o cani ben formati la cui miglior sorte è forse davvero quella di essere rinchiusi in un canile. E ho detto tutto.

Davanti a tutto questo allora mi viene in mente una cosa che andrò ora a condividere con voi. Partiamo da un allegro nucleo familiare che, entusiasta per la nuova casa e la nuova vita, decide di prendersi un cane. L'uomo dice: < Possiamo comprare questa o quella razza!>, la donna dice < No! Voglio adottarlo, inutile pagare se puoi salvare un cucciolo destinato alla prigione a vita>.
Ora, non vi attaccate alle parole. Se volete, invertite le parti, non è questo il punto.
La donna ha la meglio: Adottiamo!
Si recano al canile comunale dove proprio in mattinata, così come ieri ed avant'ieri sono arrivati 7 splendidi meticci che a guardarli ci si scioglie come un dado Knorr in acqua bollente. Bellissimi.
Si inizia quindi con il questionario di pre-selezione. 

Le mie obiezioni partono da qui: una serie di domande prevedibili che fanno leva sulla buona fede del candidato. In un mondo perfetto ottimo, ma non è proprio il nostro caso. Nella realtà, il questionario non fa assolutamente filtro, anzi. Il mal intenzionato risponderà sicuramente benissimo facendo un questionario impeccabile; l'onesto, si farà qualche problema in più e davanti a domande del tipo :"conosci un educatore e sei pronto a chiamarlo in caso di necessità" potrebbe rispondere un onestissimo "no, non lo conosco, ma voglio essere pronto a gestire le emergenze da solo".
Arriviamo al passo due, ammettendo che dopo una risposta così il candidato (specie se residente al sud) non sia stato già scartato. Rimandato ma non bocciato, diciamo così.
Dicevamo passo due: verifica e colloquio orale. Una persona completamente sconosciuta ti intervista facendoti qualche domanda e vedendo casa, recinto e luoghi dove sarà inserito il cane. Valuta le persone del nucleo familiare ecc ecc. NON DICO CHE NON SIA GIUSTO, attenzione! Ma è un dato di fatto che è un evento che può dar fastidio ai più sensibili in termini di invasione della privacy. 
Quindi, il mal intenzionato considerando che se ne fotte, potrà recitare benissimo perchè il fine giustifica i mezzi. Cosa che dovrebbe valere anche per l'onesto, ma che nei più sensibili può dare fastidio.  
Arriviamo poi (finalmente) alla selezione del cucciolo. Ebbene sì, solo a questo punto ci si dedica ad una prassi che andrebbe fatta prima di tutto. Il mal intenzionato prenderà uno qualsiasi (spesso il più grosso, mi deve fare o no da guardia?); l'onesto potrebbe anche valutare negativamente il cucciolo (come giusto che sia), vanificando tanto lavoro pregresso.
Attenzione! ci sono i controlli post adozione! Su questo ho anche qualcosa da dire ma non me la sento, sembrerebbe troppo poi.

Bene, arriviamo al dunque. Se la nostra coppia fosse stata onesta, sensibile e preparata, non avrebbe adottato un cucciolo a favore di un mal intenzionato che (si spera) sarà poi smascherato in sede di controlli post adozione.
La soluzione, è vero, è difficile e capisco che si faccia fatica a parlarne, ma di sicuro quello che sò è che non è questa quella più giusta. In economia esistono i concetti di "selezione avversa" e di "azzardo morale" che spiegano proprio le distorsioni in metodi di gestione delle informazioni come l'iter che ho appena descritto. 
Ma se solo la si pensa come me, ci si sta comportando da saccente malinformato, già lo so.
Ma mi espongo, alla fine di voi me ne frega relativamente. 
Voglio sistemare i 7 meticci.

Commenti